> Successivamente tutti i testi e le tavole di Teoria e azione nella dottrina marxista furono radunati nel fascicolo 4 dei testi del partito comunista internazionale
§ PARTITO E CLASSE, ed. Programma comunista, Napoli, aprile 1972, p. 119-137. Nel fascicolo, oltre all’intera traccia del rapporto del 1951 e le tavole già pubblicate in precedenza, viene inclusa una Appendice per presentare per la prima volta le 5 tavole omesse dal Bollettino, e riguardanti gli schemi della dinamica sociale secondo i diagrammi delle ideologie dominanti (trascendentalista, demoliberale, volontaristico-immediatistico, staliniano, fascista). Per l’occasione anche queste tavole vengono corredate ognuna di uno scarno commento sia sul loro meccanismo che sul significato che assume nei loro confronti la netta posizione della Sinistra Comunista. Completata così la rassegna degli schemi (diagrammi, modelli) la loro stessa numerazione e successione potrebbe rendere suscettibile la Tavola VIII di venire intesa anche come l’ultima tavola delle ideologie, se non fosse che essa rappresenta esattamente il titolo con cui si presenta per agire ad hominen: ossia non teoricamente (filosofia) ma praticamente (fisicamente) contro lo stato attuale delle cose. L’insieme delle tavole, sebbene numerate progressivamente, devono venir separate in due gruppi di opposta polarità; così mentre la tavola I (della falsa concezione) raccoglie i cinque schemi delle ideologie dominanti, la tavola II (delle catastrofi) ammette solo accanto a sé la tavola VIII - dato che il rovesciamento pratico deve mostrare anche le condizioni storiche materiali in cui può applicarsi il RdP: nel punto più elevato dell’epoca capitalistica… (allora: mentre la sinusoide ammette sempre una tangente in ogni punto = visioni ideologiche in ogni punto, la guglia è una singolarità che ammette unicamente la discontinuità catastrofica = la tavola VIII, che non è dunque il modello di una ulteriore visione da aggiungere a quelle delle ideologie, e neppure quello che le supera sul loro terreno, bensì un programma per l’agire concreto … Il concetto di RdP è talmente pregno da poter sostituire quello di “rivoluzione”; è pertanto possibile scovarlo in innumerevoli testi della sinistra da rendere vano il tentativo di svolgerne una ricognizione esauriente e definitiva. Tuttavia, tra gli altri testi che si richiamano direttamente a questo primario nucleo di elaborati o aiutano a comprendere la nozione e i suoi termini, è intanto di una qualche utilità segnalare: § STRUTTURA ECONOMICA E SOCIALE DELLA RUSSIA D'OGGI, Editoriale Contra, Milano 1966 . Cfr. capitolo 17. La classe si cerca altrove, vol II, pag. 480. Nello schema del rovesciamento della prassi vi sono le due voci “classe proletaria” e “partito” nel loro rapporto che si capovolge ecc. ; nel capitolo segnalato queste due voci vengono tratteggiate così : - “… dove riposa l’autorità del movimento della classe operaia?... Egli (Lenin) non parlò di numero, né di statistica conta, ma ricordò l’appoggio sulla tradizione e la esperienza delle lotte rivoluzionarie nei più diversi paesi, la utilizzazione delle lezioni di lotte operaie nei tempi anche lontani. Il corpo dei lavoratori rivoluzionari di tutti i paesi… non ha limiti né nel tempo né nello spazio, non distingue, nella sua base di classe, razze, nazioni, professioni. E mostrammo che non può neppure distinguere generazioni: deve coi viventi ascoltare anche i morti…[1] > |
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[1] - Il senso di questo “deve ascoltare anche i morti”, si specifica meglio in chiusura del capitolo, sul filo di una polemica contro il criterio democratico : “Sulla questione dell’Autorità generale cui il comunismo rivoluzionario deve far capo, noi ritorniamo a trovare i criteri nella analisi economica, sociale e storica. Non è possibile far votare morti e vivi e non ancora nati. Mentre, nella originale dialettica dell’organo partito di classe, una simile operazione diviene possibile, reale e feconda…” poiché – ricongiungiamo il discorso – il partito “non ha limiti né nel tempo né nello spazio, non distingue, nella sua base di classe, razze, nazioni, professioni… generazioni…” – giusta dunque: deve coi viventi ascoltare anche i morti. |
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Vedi alla voce . ROVESCIAMENTO |
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Semilavorato Redazionale . 2018 | ||